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Tensione e Corrente: Quali sono le differenze?

Essere a conoscenza delle principali definizioni legate agli apparecchi elettrici è fondamentale e serve anche a evitare pericoli in ambito domestico, oltre che a non considerare pericolose situazioni che invece non hanno nulla di problematico.

Nel novero dei concetti attorno ai quali si fa maggior confusione ci sono quelli di tensione e corrente.

Se vuoi conoscere la loro differenza, seguici nelle prossime righe. Abbiamo preparato una breve guida per capire qualcosa di più in merito.

Tensione e corrente elettrica: vediamoci più chiaro

Iniziamo a parlare della differenza tra tensione e corrente elettrica approfondendo la prima definizione.

Ogni volta che si ha a che fare con l'elettronica, capita di leggere che i singoli componenti hanno delle tensioni specifiche. La tensione si misura in Volt e viene indicata con il simbolo V.

Per inquadrare meglio la situazione, facciamo un esempio. Immaginiamo due serbatoi di acqua, definiti come A e come B, collegati tra loro con un tubo.

In caso di differenti altezze, viene provocato un passaggio di acqua dal serbatoio con il livello più alto a quello con il livello più basso.

Perché venga concretizzato il movimento, quindi, c'è bisogno di una differenza di altezza.

Considerando il caso dei circuiti elettrici, è bene ricordare che al posto del serbatoio c'è il conduttore che, per esempio, può essere un cavo elettrico in rame.

Al posto dell'acqua, invece,c'è la corrente elettrica. Ragionando sempre in ottica diversa da quella del serbatoio e dell'acqua, bisogna dire che piuttosto che parlare di differenza di altezza, è il caso di ragionare pensando alla differenza di potenziale.

Aumentando la differenza di altezza nel caso del serbatoio, l'acqua scorre con maggiore velocità.

Se, invece, si ragiona nell'ottica dei circuiti elettrici, aumentando la tensione aumenta di conseguenza anche l'intensità di corrente.

Se la differenza di altezza deve essere misurata in metri, la differenza di potenziale, come sopra ricordato, si misura in volt.

La corrente, invece, viene misurata in ampere (A). Viene indicata con la lettera I.

Come già detto, la situazione del serbatoio e dell'acqua può essere "trasferita" al mondo dell'elettronica e associata al funzionamento delle batterie.

Esattamente come il passaggio dell'acqua annulla la differenza di livello, così la batteria che si scarica vede la riduzione della diferenza di potenziale tra polo positivo e polo negativo, il tutto mentre viene erogata corrente.

Cos'è la corrente elettrica?

Per proseguire nella comprensione della differenza tra tensione e corrente, è il caso di soffermarsi sul secondo concetto, nominato nel paragrafo precedente.

La prima cosa da dire è che, quando si chiama in causa la corrente elettrica, si inquadra un flusso ordinato di cariche elettriche.

Le suddette rappresentano la diretta conseguenza dell'applicazione di una differenza di potenziale elettrico in due punti di un singolo corpo conduttore che, come già ricordato, può essere un filo di rame.

Continuando a parlare delle caratteristiche della corrente elettrica, bisogna specificare che, in ogni conduttore, sono presenti cariche elettriche libere di muoversi.

Quando le si nomina, si prendono in considerazione i cosiddetti elettroni di conduzione, soggetti alla differenza di potenziale.

Ogni volta che iniziano a muoversi, creano all'interno del conduttore un flusso ordinato di cariche elettriche.

Questa situazione, in elettrodinamica, si definisce intensità di corrente elettrica e si indica con la lettera i ma anche con la I.

Come già specificato, l'unità di misura della corrente elettrica è l'ampere, che viene indicato con la lettera A.

Una corrente di 1 A si può descrivere come una situazione in cui un corpo conduttore viene attraversato da una carica di 1 Coulombb in un secondo.

Il legame esistente tra la differenza di potenziale presente agli estremi di un conduttore e l'intensità di corrente elettrica è definito dalla legge di Ohm.

L'Ohm è l'unità di misura della resistenza e viene indicato con Ω, “omega”.

Questa legge deve il suo nome a George Simon Ohm, scienziato tedesco i cui studi hanno ricoperto un ruolo decisivo nell'elettrodinamica.

Alla sua attività scientifica si devono le leggi che inquadrano la resistenza.

Secondo la principale, una resistenza soggetta a una differenza di potenziale viene percorsa da una corrente elettrica di intensità I o i, tale per cui è possibile rendere valida la seguente equazione: R I=ΔV.

La suddetta relazione ha validità universale e, tramite lo strumento noto come ohmetro, può essere verificata senza problemi.

Concludiamo specificando che, nei casi in cui la differenza di potenziale è alta, se la carica elettrica è piccola non sussiste il pericolo di prendere una scossa, provocata invece dal passaggio violento di corrente elettrica nel corpo umano.

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