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Pulizia e igiene post-Covid: in Italia la tendenza è cambiata

Da: Damiano - Categoria: Profumo di Pulito

Basta riavvolgere il nastro dei ricordi e tornare indietro di un anno per capire quanto siano cambiate le abitudini degli italiani in tema di pulizia, sicurezza e igiene personale.

La pandemia ha portato l’attenzione dei consumatori al massimo e a beneficiarne sono stati, soprattutto, i brand dedicati alla pulizia.

Non stupisce, infatti, che nella classifica mondiale 2020 Brand Footprint di Kantar, oltre ai must-have di sempre come Coca Cola, Colgate e Barilla, figurino aziende di settore come Vim e Lifebuoy specializzate in detergenti e disinfettanti.

Anche una ricerca di Spontex, realizzata a cavallo tra più paesi come Regno Unito, Italia, Spagna, Francia e Germania ha rivelato come gli italiani siano molto più inclini all’igiene e non abbiano assolutamente voglia di allentare le misure di pulizia post-pandemia.

I dati, riportati da Repubblica, hanno evidenziato che:

  • Il 62% degli italiani dedica più tempo alla pulizia rispetto al passato
  • Il 66% disinfetta le superfici più di prima
  • Il 67% fa provviste regolari di prodotti dedicati alla pulizia
  • L’80% dichiara di prestare più attenzione ai batteri rispetto a prima

Aprile, maggio e novembre i mesi più gettonati

Secondo quanto raccolto dalla piattaforma eCommerce Everly, i mesi di aprile, maggio e novembre sono stati quelli “presi d’assalto” per fare acquisti di prodotti specifici per l’igiene domestica.

Il podio delle migliori province in tema di investimenti in prodotti per la pulizia vede Sondrio, Verona e Cremona, mentre la palma di regione più attiva va al Veneto con ben 4 città nella top 10 per gli acquisti di articoli per la disinfezione.

Insomma, se il Covid-19 ha portato tante limitazioni in tema di spostamenti, obblighi di igienizzare le mani o indossare le mascherine, dall’altro lato gli italiani hanno assunto maggiore consapevolezza rispetto al passato riguardo a pulizia e igiene personale.

Una tendenza che si nota anche dalla preferenza nell’acquisto di strumenti elettrici o a vapore ad elevate performance per la pulizia di pavimenti con dati che hanno visto una crescita intorno al 10%.

Un altro mercato che ha visto un’impennata netta in questo periodo storico sono i guanti, che sono stati praticamente presi d’assalto nei supermercati.

Un +55% dovuto anche al fatto di dover proteggere le mani dal possibile contatto con superfici dove si annidano germi, batteri e virus ma anche da una (riscoperta) passione per il fai da te e il giardinaggio.

Quali saranno i trend del futuro?

Ora che le vaccinazioni viaggiano a buon ritmo e che anche l’Italia si avvia a una vera e propria ripartenza post-Covid, è possibile immaginare quali saranno le tendenze del futuro in tema di pulizia e igiene della casa.

Secondo i dati, l’Italia è un paese sempre più pet friendly con circa 60 milioni di animali domestici presenti nelle nostre case (25% rappresentato da cani e gatti).

Questi simpatici animaletti pelosi vivono la nostra quotidianità, entrano a far parte della nostra famiglia e sono parte integrante della casa.

Questo significa che è destinato ad aumentare l’acquisto di prodotti come lettiere per gatti, cattura peli, smacchiatori, crocchette e cibo in scatola.

In sostanza, l’arrivo di un animale di compagnia comporta parecchie novità anche dal punto di vista dell’igiene e dell’ordine della casa.

Una tendenza in crescita e che nel 2020 ha visto un autentico boom è quella legata ai prodotti per la lotta ai batteri.

A questo proposito, basta prendere in esame l’analisi dell’Osservatorio Immagino di GS1 che ha selezionato i prodotti che presentavano sul packaging indicazioni come elimina o rimuove germi e batteri.

Bene, i numeri hanno registrato un giro d’affari che a giugno 2020 è cresciuto di un +27% con particolare attenzione per i detergenti per le superfici (cresciuti del 30,1%) e quelli per le piccole superfici (aumentati del 60%).

Interessante, inoltre, è il dato legato al mondo “green” con il mondo della cura della casa sostenibile ed ecologico che si fa sempre più spazio tra gli scaffali del supermercato.

Quali sono i “claim ambientali” che catturano più l’attenzione tra i consumatori? Vince la dicitura “biodegradabile” con una crescita del 14,3% delle vendite nel 2019, ma riscuotono particolare successo anche le diciture “vegetale” e “senza nichel, fosfati e allergeni”.

Non solo materie prime, perché anche il packaging e l’imballaggio dei prodotti ha un certo impatto nelle scelte: la dicitura “plastica riciclata” ha raggiunto un +10,1% ma il vero salto in avanti è stato fatto dal claim “meno plastica” che ha portato un aumento delle vendite del 30,6%.

I dati raccolti dall’Osservatorio Immagino di Gs1 si riferiscono al 2019 ma è chiaro come questa tendenza sia destinata a crescere nei prossimi anni anche grazie alle politiche governative tese al rispetto e alla salvaguardia dell’ambiente.

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