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Il modo più naturale di bere il caffè – le cialde compostabili

Da: Martina - Categoria: Il Piacere del Caffè


Poche cose sono naturali come la carta, composta partendo da materie prime come le fibre di cellulosa: un elemento fondamentale che ci accompagna da secoli nella nostra quotidianità.

Biodegradabile, compostabile e riciclabile, queste caratteristiche fanno della carta l’imballaggio più naturale in assoluto.

Queste caratteristiche, anche se interconnesse, hanno significati diversi che però spesso vengono confusi.

Con questo blog cerchiamo di fare chiarezza sul riciclo e gli utilizzi delle cialde compostabili.

Perché è più naturale?

Ad esempio, biodegradabile è qualsiasi materiale che può essere decomposto da batteri, piante, animali e fattori naturali come sole e acqua in condizioni ambientali naturali: solo in questo modo le sostanze biodegradabili possono essere convertite in nutrienti per il suolo, ovvero in diossido di carbonio, acqua e biomassa.

La biodegradazione coinvolge svariati materiali ma la differenza sta nella velocità di biodegradazione, infatti , rispetto ad altri materiali, la carta ha dei tempi molto rapidi.

Spesso il termine biodegradabile è confuso con il termine compostabile.

Tra le tante caratteristiche delle cialde di caffè, la più importante è il vantaggio di essere compostabili, grazie alle caratteristiche naturali della carta e dei fondi di caffè già usati che risultano ideali per trasformarsi in compost.

Proprio per questo la cialda, con la miscela caffè pressata tra due veli di filtro, crea un sistema “green” ottimale per godersi la pausa rispettando la natura.

Quando una cialda è compostabile vuol dire che è idonea agli standard di compostabilità e costituisce una risorsa valida per la natura.

Non a caso la cialda esausta, composta da fondi di caffè e filtro carta, è smaltibile nell’umido e di conseguenza trasformabile in compost.

Compostabile vs biodegradabile

Non bisogna mai dimenticare che un materiale compostabile è sempre biodegradabile, ma non è sempre vero il contrario.

Mentre la biodegradazione è un processo naturale, il compostaggio è un processo che avviene artificialmente grazie a impianti di compostaggio industriale e, per chi è appassionato di orto sul balcone di casa, anche con piccole compostiere domestiche, con un risultato finale che è sempre concime organico, ma con tempi più lunghi.

Si definisce compostabile un materiale che dopo tre mesi di trattamento risulta appunto disintegrato.

Che sia per via industriale o domestica, il compostaggio è un’alternativa allo smaltimento dei residui in discariche o inceneritori, molto costosi e inquinanti.

Come è riutilizzabile?

Per questo la cialda non solo non inquina, ma costituisce una risorsa importante per l’ecosistema, la prova regina che dimostra come differenziare male i rifiuti umidi non solo è uno spreco ma anche un danno.

Una buona raccolta permette infatti di ottenere un compost di qualità da riutilizzare come fertilizzante naturale, sfruttando le buone proprietà dei fondi di caffè.

I fondi di caffè sono una vera risorsa per il terreno non solo come compost, rivelandosi perfetti per concimare i fiori – stiamo parlando di un autentico “energizzante” per vasi e fioriere, rivitalizzante in caso di piante un po’ sofferenti - ma anche per allontanare le lumache che provocano danni meccanici alle piante e altri insetti nocivi come gli afidi.

Gettare tra i rifiuti i fondi di caffè sarebbe un vero peccato, dato che rappresentano una miniera di antiossidanti e sali minerali che possono essere facilmente riutilizzati in svariati modi, nello specifico per la cura della bellezza: un trattamento anticellulite, la rimozione dei cattivi odori dalle mani, il riflessante per capelli, uno scrub per il corpo, la maschera per il viso, un sapone anti-odori.

E c’è spazio anche per prendersi cura della casa, dal momento che i fondi di caffè sono ideali per tingere dei tessuti e allontanare le formiche, oppure come deodorante per auto e frigorifero contro gli odori cattivi.

Il ruolo della carta

Tra le virtù della carta c’è anche il riciclaggio che riguarda specialmente l’involucro esterno, non è un caso infatti che esistano sul mercato cialde compostabili al 100%, vere amiche della natura.

Questo involucro può essere pertanto riciclato poiché la cellulosa in essa contenuta può essere sottoposta a ripetuti utilizzi, senza che perda in modo troppo sostanziale alcune delle sue caratteristiche.

In questo caso l’involucro andrebbe smaltito nel contenitore della carta.

Il riciclo è un processo in grado di proteggere l’ambiente, ridurre gli sprechi, economizzare le risorse e creare posti di lavoro.

Quando è utilizzata diverse volte, la carta riciclata non presenta più la consistenza sufficiente per generare ulteriore carta commercialmente valida, e può essere impiegata – in ultima istanza – come combustibile per produrre energia.

Sono le persone a fare quindi la differenza e differenziare correttamente è un’operazione di buon senso che evita la dispersione energetica di materiali preziosi, vere miniere di tesori per l’ambiente in attesa solo di una “nuova vita”.

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