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Dolcificanti nel caffè: meglio dello zucchero?

Da: Francesca - Categoria: Il Piacere del Caffè

Alzi la mano chi non si è mai trovato davanti al bancone di un bar con una tazzina di caffè in mano e un’ampia scelta di bustine tra zucchero e dolcificanti! Questa scena diffusissima e parte della quotidianità di tante persone può fare la differenza per la salute. Per quale motivo? Perché ci si trova a scegliere tra zucchero bianco e dolcificanti. Cosa è meglio? Entriamo nel merito della situazione per capire meglio cosa implicano le varie alternative.

 Zucchero bianco nel caffè: cosa sapere prima di sceglierlo

Lo zucchero bianco, noto anche come saccarosio, è una delle alternative più diffuse quando si tratta di dolcificare il caffè, sia al bar sia a casa. Molto semplice da trovare nella grande distribuzione, lo zucchero bianco viene estratto dalla canna da zucchero e purificato ricorrendo a idrossido di calcio e carbone attivo, impiegato anche per rendere potabile l’acqua.

Diversi studi universitari hanno permesso di capire che, delle suddette sostanze, non rimane alcuna traccia nel prodotto finito. Il discorso è diverso quando il saccarosio viene estratto dalla barbabietola da zucchero. In questi frangenti, infatti, il processo di raffinazione prevede il ricorso al diossido di zolfo. Alla fine della lavorazione rimangono tracce di anidride solforosa, ma in quantità davvero basse.

Cosa dire, invece, dello zucchero di canna? Che la differenza rispetto allo zucchero bianco riguarda sostanzialmente la presenza, oltre al saccarosio, anche di residui di melassa che conferiscono il tipico colore giallognolo. L’apporto calorico non cambia molto e, in entrambi i casi, è pari a circa 4 calorie al grammo.

 Zucchero o dolcificanti: i motivi della scelta

Chi vuole diminuire l’apporto calorico quotidiano, abbassare la glicemia o evitare d’introdurre nell’organismo sostanze chimiche sceglie di sostituire lo zucchero con i dolcificanti. Cosa bisogna sapere in merito? Prima di tutto che la dicitura “zero calorie” non è sinonimo di zero problemi per la salute.

Alla base, infatti, deve esserci un corretto stile di vita. Soprattutto se si punta a dimagrire, è meglio sapere che i dolcificanti non sono un lasciapassare automatico per la forma fisica. Il motivo è molto semplice e riguarda il fatto che, quando il nostro organismo sente arrivare un sapore dolce, automaticamente dà il via a dei meccanismi di produzione dell’insulina, onde evitare di far salire troppo la glicemia.

Se questa ‘promessa’ di arrivo dell’energia degli zuccheri viene tradita, è facile che si creino degli squilibri fisici che hanno alla base l’eccesso alimentare. Questo comportamento è dovuto al fatto che il cervello continua a richiedere calorie. Ecco perché, anche quando si utilizzano i dolcificanti, è bene tenere conto della moderazione e dell’importanza di variare in generale i principi nutritivi assunti.

Per minimizzare ulteriormente il rischio di danni fisici si consiglia di orientarsi verso i dolcificanti naturali, ormai diffusissimi. Tra le alternative più conosciute è possibile ricordare il miele, che si contraddistingue per la ricchezza dal punto di vista nutrizionale e per le proprietà antisettiche e depurative.

Molto conosciuto è pure lo sciroppo d’acero, che si contraddistingue per il basso contenuto calorico. Da ricordare al proposito è anche la presenza di sostanze salutari come il potassio, ottimo regolatore del flusso ematico, e le vitamine del gruppo B.

Digeribile e ricco di vitamine è infine lo sciroppo di mele, altra alternativa naturale apprezzata da chi decide di sostituire lo zucchero con i dolcificanti.

 Conclusioni

Nel caffè sono meglio i dolcificanti o lo zucchero? Rispondere a questa domanda in maniera univoca è impossibile. Tutto dipende infatti dal singolo caso, da eventuali intolleranze e, soprattutto, dagli obiettivi relativi al dimagrimento. Bisogna però sempre ricordare l’importanza della moderazione e della buona alimentazione generale, il che significa bilanciare i principi nutritivi in modo da evitare i picchi glicemici e da fare sì che il corpo non richieda continuamente zuccheri.

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