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Combattere il coronavirus lavandoci le mani? Ecco i consigli dell'OMS (+ video)

Da: marilyn - Categoria: Profumo di Pulito


Gran parte della discussione dei media sul Coronavirus ruota intorno alla diagnosi e alla gestione dei casi sospetti, ma il primo consiglio fondamentale, per chiunque sia preoccupato di contrarre il COVID-19, è uno che sembra uscito dalla bocca dei nostri nonni: lavarsi bene le mani.

Questa semplice azione è in cima alla lista dei tanti attori che stanno cercando di prevenire, e anche di contenere, la diffusione della malattia, tra i quali troviamo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e le autorità sanitarie di tutto il mondo.

Lavarsi le mani però basta davvero a prevenire, e a contenere, la diffusione dell'epidemia di Coronavirus?

La risposta è: sì! E a dirlo non siamo noi, ma la scienza.

Il lavaggio delle mani è una strategia preventiva, già sperimentata e altamente efficace, che riduce la possibilità di trasmettere malattie virali e batteriche.

E non è finita qui: è stato anche dimostrato scientificamente che, la cura dell'igiene delle mani, può anche diminuire la comparsa delle malattie respiratorie e delle patologie gastrointestinali in molte parti del mondo.

Può sembrare una cosa di poco conto, un intervento a basso costo e troppo semplice, ma non sottolinearlo, soprattutto con l'epidemia di Coronavirus in atto in Italia e nel resto del mondo, sarebbe un'enorme opportunità mancata.

Come lavarsi bene le mani: i consigli degli esperti

L'Istituto Americano per il Controllo delle Malattie e per la Prevenzione, in particolare, ha raccomandato questo approccio, costituito da cinque fasi, per lavarsi (bene) le mani e averle perfettamente igienizzate:

1. Bagna le mani con acqua tiepida o fredda, poi chiudi il rubinetto (questo per risparmiare acqua).

2. Applica una noce di sapone liquido su un palmo. Il migliore è quello dotato di anti batterico, ma se non ce l'hai in casa, in alternativa va bene anche quello che usi per l'igiene di tutti i giorni per le mani.

3. Strofina le mani per almeno 40 secondi, sopra e sotto, e lava bene anche le dita. Se ti sembra un periodo di tempo troppo lungo, prova ad ingannarlo cantando Tanti auguri a te per due volte (funziona!).

4. Risciacqua le mani sotto l'acqua corrente.

5. Asciugale.

Gli esperti consigliano di farlo più volte al giorno, soprattutto prima di metterti a tavola o dopo essere stato in bagno. 

Ecco un video esplicativo sulla corretta procedura da seguire.

E’ importante utilizzare anche un gel igienizzante a base alcolica?

L'uso del gel disinfettante per mani è fondamentale quando non abbiamo la possibilità di lavarle sotto l’acqua corrente con il sapone. Idealmente andrebbe portato sempre con sè, specie se si passano, causa lavoro, molte ore fuori casa. E dovrà diventare un abitudine!

Finito questo periodo di emergenza sarà INDISPENSABILE averlo sempre a portata di mano, insieme allo smartphone, il portafoglio, le chiavi, ecc.

Per rimanere fedeli alla mission del nostro ecommerce, ossia fornire prodotti essenziali di largo consumo al giusto prezzo, abbiamo aperto una categoria specifica dedicata all'igiene, dove da oggi puoi trovare disponibile anche il Gel a base alcolica igienizzante mani, che puoi acquistare nel formato tascabile singolo da 80 ml e nel kit da 5 flaconi con spedizione gratuita (la disponibilità è limitata).

Lavaggio delle mani: cosa dice la scienza

La ricerca mostra che il lavaggio delle mani non solo è efficace per prevenire, e contrastare, la diffusione del Coronavirus, ma anche per mitigare i contagi a livello globale.

Uno studio ha scoperto che, se il 60% dei viaggiatori che si spostavano negli aeroporti si fosse lavato le mani, o le avesse pulite, avremmo potuto assistere ad una riduzione della diffusione del Coronavirus, e delle altre malattie, pari al 70%.

Se questo tasso fosse stato mantenuto nei 10 aeroporti più trafficati a livello internazionale, oggi saremmo riusciti a ridurre del 37% l'infezione.

La ricerca ha anche dimostrato che il lavaggio delle mani può prevenire circa il 30% delle malattie gastrointestinali e circa il 20% delle infezioni respiratorie.

Anzi, alcuni scienziati sono arrivati a sostenere che l'80% delle malattie potrebbe essere prevenuto con un adeguato lavaggio delle mani.

Non tutti però ne sono ancora convinti, tutt'altro: spesso il lavaggio delle mani è stato trattato con scetticismo, e non come una misura significativa per la prevenzione e lo sradicamento della malattia, da coloro che sostengono gli “interventi chirurgici drastici”.

E questo ha già un precedente.

Verso la metà del XIX secolo Ignaz Semmelweis, un medico ungherese, venne ostracizzato ed evitato dai suoi colleghi perché era stato così audace da intravedere un legame tra la diminuzione della mortalità tra le neo mamme e il lavaggio delle mani effettuato da alcuni medici (pochi però) che andavano direttamente dalle sale per la dissezione dei cadaveri ai reparti in cui nascevano i bambini.

Nonostante il crescente corpus di ricerche che ne dimostrano l'efficacia, ancora oggi la maggior parte delle persone non si lava adeguatamente le mani.

Un altro studio scientifico ha evidenziato che, nel 2019, il 30% delle persone non si lavava affatto le mani dopo aver usato il bagno e che solo il 20% dei passeggeri che transitavano negli aeroporti avevano le mani pulite.

In Sudafrica una ricerca nazionale di comportamento in materia di igiene delle mani ha stimato che solo il 20% (!) dei sudafricani si lavava le mani con il sapone prima, durante e dopo aver cucinato, dopo essere andati in bagno, dopo aver starnutito o tossito, dopo aver toccato gli animali domestici, dopo aver cambiato i pannolini ai neonati e dopo aver curato una persona malata.

Il lavaggio delle mani è semplice e dovrebbe già far parte della routine quotidiana di tutti.

Se diventasse un'abitudine per tutti in Italia, e nel mondo, non solo impedirebbe la mortalità e il diffondersi del Coronavirus, ma potrebbe dare anche inizio ad una strategia più facile da mettere in pratica per prevenire la morte per altre malattie batteriche e virali.

Mentre le implicazioni complete di questa pandemia globale si stanno ancora svolgendo e un vaccino dev'essere ancora sviluppato, dobbiamo agire senza indugio utilizzando l'unico strumento che già disponiamo: il lavaggio corretto delle mani.

Epidemia di Coronavirus nel mondo: perché fa tanto paura?

L'attuale epidemia della nuova malattia da Coronavirus (COVID-19) è stata segnalata per la prima volta il 31 dicembre 2019 a Wuhan, in Cina.

[aggiornamento del 17 aprile 2020]

Ad oggi, secondo gli ultimi dati visibili sulla dashboard della Johns Hopkins Resource Center, ci sono oltre 2.173.432 casi, provenienti da 184 Paesi (Italia compresa, purtroppo al terzo posto per contagi e al primo per morti).

Quasi 146.000 persone, ad oggi, sono morte a causa del Coronavirus. Non è ancora chiaro quale sia il suo tasso effettivo di mortalità, perché potrà essere noto solo alla fine dell'epidemia, ma l'OMS ha affermato che si aggira intorno al 2,5%.

C'è da dire che ci sono malattie che portano ad una proporzione più elevata di decessi. Per esempio, ancora oggi, la tubercolosi miete più di 4100 vittime in tutto il mondo ogni giorno, mentre il tasso di mortalità del virus Ebola è del 50%.

Tuttavia la diffusione del nuovo virus ha scatenato campanelli d'allarme, soprattutto in Cina, dove sono stati costruiti due nuovi ospedali in dieci giorni, le navi da crociera sono state messe in quarantena e la maggior parte delle città sono state chiuse.

Il motivo del panico è che il COVID-19 (noto in ambito medico come SARS-CoV-2) è un virus scoperto di recente, quindi NON sappiamo ancora esattamente quanto sia contagioso, quali siano i soggetti più a rischio e come si sia originato.

Come ha detto il direttore generale dell'OMS in un'intervista: stiamo entrando in un territorio inesplorato.

Come fronteggiare il Coronavirus: le precauzioni da adottare

Oltre a lavarsi le mani, è importante cercare di non toccarsi il viso e di non stringere la mano.

Le mascherine per il viso sono utili solo per coloro che hanno già il virus o che si prendono cura di una persona che ha il virus.

Si dovrebbe anche considerare il fatto che una corsa alle mascherine mediche potrebbe causare (cosa che sta già avvenendo adesso, anche in Italia) una carenza per gli operatori sanitari, nonché per le persone già compromesse a livello del sistema immunitario, che ne hanno davvero bisogno.

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