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Come nasce una pianta di caffè?

Da: marilyn - Categoria: Il Piacere del Caffè

La pianta del caffè è tipica dell’Etiopia, ma si è diffusa anche in altri paesi tropicali nel corso del tempo. Si tratta di un vegetale sempreverde, caratterizzato da arbusti e foglie decorative che non supera il metro e mezzo di altezza, nel caso in cui venga coltivata in appartamento.

La pianta in questione è dotata di fusti esili e la forma delle foglie è ovale e leggermente appuntite, lunghe circa 15 centimetri, lucide, con margini seghettati e colore verde scuro.

I fiori sono uniti in grappoli e solitamente fioriscono verso la metà dell’estate; il loro colore è bianco e il profumo che emanano è molto intenso e gradevole. Tuttavia, tale meccanismo si verifica piuttosto raramente tra le mura domestiche.

I frutti sono delle piccole bacche rosse, le quali contengono due semi, conosciuti come chicchi di caffè. Se desiderate far nascere una pianta di caffè nella vostra casa non dovete disperare, poiché non è affatto difficile.

Il primo accorgimento da adottare è la luce, anche se quella del sole non dovrà essere a contatto diretto con le foglie, poiché brucerebbero. La temperatura ideale non deve scendere al di sotto dei 15°, consigliati almeno 18°; da evitare le temperature superiori ai 30°.

Per pulire al meglio le foglie, impiegate un panno umido ed evitate i lucidanti fogliari, poiché bloccherebbero la loro respirazione.

Di cosa necessita la pianta del caffè per crescere?

Per poter crescere, la pianta del caffè necessita di continue e abbondanti innaffiature, anche se è fondamentale non esagerare, evitando ogni possibile ristagno.

Ci troviamo di fronte a un vegetale particolare che adora l’umidità, pertanto cercate sempre di spruzzarla con acqua anche durante le giornate più calde.

Questa pianta dovrà essere rinvasa a primavera inoltrata, optando per un terriccio fertile. Il vaso non deve essere troppo grande, ma leggermente più ampio rispetto a quello utilizzato in precedenza.

Le radici della pianta preferiscono restare compresse e non amano troppo spazio.

Per quanto riguarda la concimazione, c’è da tenere conto sia dell’età che dello stato del vegetale: se si tratta di una pianta giovane, dovrete impiegare pochissimo concime una volta al mese durante la primavera e l’estate; se la pianta è sviluppata e adulta, dovrete concimare almeno una volta alla settimana.

Evitate di comprare il primo concime che vi capita sotto agli occhi, ma valutate attentamente la composizione, optando per quelli composti da azoto, fosforo e potassio.

I primi fiori dovreste vederli verso l’estate, ma come già detto, è molto difficile che tale fenomeno capiti in appartamento.

Vi sono almeno 60 specie di questa pianta, ma tra le più famose e conosciute ricordiamo quella arabica (Etiopia), quella robusta (Zaire), quella liberica (Costa D’Avorio) e quella excelsa (coltivata con obiettivo industriale). Tre le specie meno importanti, o comunque di meno pregio, troviamo la mauritiana, la racemosa, la congenics, la stenophylla e la neo arnoldiana.

Nel caso in cui la pianta sia cresciuta troppo, potrete sfoltirla durante il rinvaso: utilizzate un attrezzo da taglio pulito e disinfettato.

Cosa fare in caso di problemi?

Se le foglie diventano opache, significa che la pianta ha subito sbalzi di temperatura e dovrete sistemarla in ambienti più adeguati; se appassiscono, potreste aver bagnato troppo la pianta.

Fate asciugare il terreno e togliete il vegetale dal vaso per alcuni giorni, sistemando poi dei piccoli sassi sul fondo per favorire lo sgrondo d’acqua.

Se le foglie della vostra pianta di caffè presentano macchie marroni, potrebbero essere state contagiate da cocciniglia: per eliminare il problema, utilizzate un batuffolo di cotone con dell’alcool, oppure nel caso in cui la pianta sia grande, lavatela con dell’acqua e del sapone neutro aiutandovi con una piccola spugna.

Nel suo ambiente naturale, la pianta di caffè odia il vento e l’umidità, poiché il primo potrebbe causare danni notevoli ai rami e distruggere i germogli, mentre la seconda potrebbe favorire l’insorgenza di funghi. In generale, l’arbusto cerca il sole quando inizia a produrre i frutti, mentre preferisce l’ombra nelle prime fasi di crescita.

In questo frangente, possiamo dire che può raggiungere fino 12 metri di altezza. Nelle piantagioni che si occupano dello sviluppo di questa pianta preferiscono tenerle a 2-3 metri, in modo da rendere più agevole sia la coltivazione che la raccolta. Tramite la potatura è possibile eliminare i rami più secchi, permettendone la crescita di nuovi.

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