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Il Caffè è un Lassativo Naturale?

Da: marilyn - Categoria: Il Piacere del Caffè

Vi è mai capitato di bere il caffè di prima mattina e dopo pochi minuti di andare di corsa al bagno? E' effettivamente lassativo il caffè? Vediamolo insieme in questo articolo! :-)

Il caffè è una delle bevande tradizionalmente più consumate nel nostro Paese: è stato calcolato che, mediamente, gli italiani bevono circa 3 tazzine di caffè al giorno ma si collocano solo al terzo posto in una speciale classifica, che vede i tedeschi conquistare il primato con ben 5 tazzine bevute in media dai suoi abitanti.

Al secondo posto, invece, si inseriscono gli Stati Uniti, che di caffè ne bevono in media 3,2 al giorno.

Si può dire, quindi, che in Italia si ha una cultura responsabile per quanto riguarda questa bevanda, dal momento che gli effetti per un consumo eccessivo sono assai molesti e indesiderati. 

Tutto deriva dalle proprietà chimiche di questa bevanda che, nonostante tutto, presenta ancora numerosi lati oscuri per gli studiosi, che al giorno d'oggi NON sono riusciti a individuare con esattezza tutte le sue componenti chimiche di base.

Quel che finora è certo, è che all'interno di un chicco di caffè sono presenti centinaia di elementi diversi, alcuni noti e alcuni no. Inoltre, occorre fare un importante distinguo tra le varie tipologie di caffè, perché ciascuna presenta profonde differenze qualitative e quantitative.

Analizzando, per esempio, le due specie più consumate nel modo, l'Arabica e la Robusta, si nota come il primo tipo sia più ricco in lipidi mentre, il secondo, abbia una concentrazione maggiore di caffeina.

Inoltre, è bene sapere che il chicco di caffè che viene raccolto dalle piante è verde e assume la sua più conosciuta forma solo dopo il processo di torrefazione, che prepara il chicco alla macinazione e, quindi, al consumo su larga scala.

E' durante questo processo che vengono a svilupparsi le sostante chimiche che creano l'inconfondibile aroma che pervade le nostre case quando si prepara la moka.

La torrefazione modifica la struttura chimica del chicco, rompe i legami esistenti e ne genera di nuovi, sviluppando una serie di sostanze con caratteristiche chimiche e fisiche ben determinate.

La sostanza che assume un'importanza maggiore rispetto alle altre, che è stata più studiata per conoscerne caratteristiche e funzionalità è la caffeina.

Questa è già presente nei chicchi di caffè grezzi ma viene esaltata durante il processo di torrefazione. Si tratta di un alcaloide naturale che, se utilizzato puro, può essere letale anche dopo piccole dosi che, nell'uomo, solitamente si attestano sui 150mg/Kg, anche se questo è un dato abbastanza impreciso perché dipende dalla struttura fisica della persona.

Il successo del caffè è dovuto, in parte, proprio alla caffeina che contiene, che stando ad alcuni standard chimici e clinici può essere incluso tra le sostanze stupefacenti perché crea una dipendenza conosciuta come caffeinismo

In linea generale, però, un consumo responsabile come quello che solitamente viene praticato dagli italiani, non ha effetti collaterali di rilievo sulla salute delle persone che, invece, beneficiano di alcune conseguenze benefiche provocate dalla caffeina nell'organismo.

Uno degli effetti più curiosi e più interessanti da analizzare nel consumo di caffè è quello lassativo.

Ci sono varie teorie contrastanti in merito, anche se negli ultimi anni quasi tutti gli studiosi sono concordi nell'affermare che il caffè possa essere considerato come un lassativo naturale, anche se i suoi effetti sono piuttosto diversi tra un individuo e un altro.

In linea di principio, però, basandosi su uno studio scientifico, è emerso come la maggior parte delle persone che sono state intervistate e monitorate nell'ambito della ricerca, dopo il caffè sentono lo stimolo di andare in bagno, soprattutto dopo il primo caffè della mattina.

Un particolare aspetto di questa ricerca è dato dall'analisi dei dati confrontati tra i consumatori abituali e quelli occasionali: nello specifico, chi è portato a consumare più di 2-3 tazzine di caffè al giorno, sente molto meno gli effetti lassativi perché ha sviluppato una sorta di difesa contro le molecole responsabili di quest'effetto.

Inizialmente si pensava che l'effetto lassativo del caffè fosse quasi interamente da attribuire all'elevata concentrazione di caffeina presente nel caffè, ma studi successivi hanno dimostrato che altre bevande contenenti caffeina, anche nelle stesse concentrazioni se non addirittura superiori, non sortiscono gli stessi risultati sul corpo umano. 

Quindi, seppure la caffeina collabori al risultato, la causa dell'effetto lassativo è da ricercare nella spiccata acidità di questa bevanda.

Il caffè, infatti, tra le sue componenti annovera l'acido clorogenico, un estere che i chicchi sviluppano in fase di torrefazione, quando l'acido caffeico e l'acido (L)-chinico si combinano tra loro.

E' una sostanza naturale che, una volta ingerita, stimola la produzione degli acidi all'interno dello stomaco, compreso quello gastrico, responsabile della digestione.

In linea di massima, quindi, il caffè va a stimolare il processo digestivo, stimolando la produzione delle sostanze e degli ormoni che intervengono nella digestione e, quindi, velocizzando il tutto.

Stimolando gli elementi della digestione, lo stomaco reagisce in maniera immediata e, di conseguenza, attiva i passaggi che portano il corpo ad espellere gli scarti.

Questa teoria, che può essere comprovata scientificamente, è attualmente la più accreditata per spiegare l'effetto lassativo del caffè sulla maggior parte delle persone, anche in relazione ai tempi di reazione.

Infatti, trascorrono circa 4 minuti tra il momento in cui la persona ingerisce il caffè e la comparsa dello stimolo a evacuare: si tratta di un tempo molto ristretto e l'effetto, quindi, non può essere giustificato con un'assimilazione dei componenti da parte dello stomaco.

L'acido clorogenico, infatti, in base a questa teoria, andrebbe a sviluppare una sorta di irritazione dello stomaco non appena lo raggiunge: non è un caso che i maggiori effetti lassativi si abbiano al mattino, quando lo stomaco è vuoto e, quindi, più sensibile all'attacco degli acidi.

Tuttavia, seppure questa sia una spiegazione plausibile della questione, non può essere considerata come quella definitiva.

Il motivo è proprio la scarsa conoscenza del prodotto, di cui ancora molti componenti sono ignoti. Da studi approfonditi pare che gli elementi che compongono un chicco di caffè sono circa 2000: un numero elevatissimo, che rende la questione piuttosto complicata e di difficile risoluzione.

Infatti, se la presenza dell'acido clorogenico è di per sé compatibile con l'effetto lassativo, non si può escludere che possano esserci anche altri componenti in gioco o che, invece, siano proprio questi i responsabili dell'effetto lassativo, a cui questo acido concorre solo in via marginale.

In ogni caso, anche se non vi è la certezza di quali siano gli elementi che causano questo particolare effetto sul corpo dell'uomo, è assodato che questo ci sia, quindi il caffè può essere annoverato senza paura di sbagliare tra i lassativi naturali.

Poi, è ovvio che non su tutti gli individui si abbia lo stesso risultato: le variabili in gioco sono tante e troppo diverse, pertanto ci può essere un individuo non sensibile a questo composto a fronte di altri che, invece, mostrano una particolare suscettibilità. 

Oltre all'effetto lassativo, il caffè possiede numerose altre proprietà benefiche, se non se ne abusa. In particolare, soprattutto grazie alla presenza di caffeina, il caffè viene considerato una sostanza psicoattiva, capace di innalzare notevolmente il livello di attenzione.

E' la sostanza psicoattiva più consumata nel mondo perché, a differenza di altre dello stesso tipo, è legale in tutti i Paesi del mondo e nessuna religione ha mai posto il veto sul suo consumo.

Questi sono i due principali effetti che si riscontrano nel consumo del caffè ma, se si dovesse ampliare il discorso, ce ne sarebbero molti altri da prendere in considerazione. 

Tuttavia, un aspetto particolare è dato dal fatto che tutti gli effetti causati dal caffè, anche quello lassativo, provengono da elementi naturali già presenti nel chicco di caffè fin dal raccolto.

Infatti, il caffè non viene mai addizionato artificialmente durante il processo produttivo, se non in particolari e sporadici casi che non fanno statistica, quindi tutti gli elementi che concorrono alle sue caratteristiche sono di origine completamente naturale.

L'unico processo che subisce il chicco di caffè è la torrefazione, come spiegato precedentemente, ma si tratta per lo più di un processo di tostatura che rompe i legami chimici esistenti e ne crea di nuovi, nient'altro. 

Va da sé, comunque, che l'abuso del caffè così come di qualsiasi altra bevanda e prodotto, ha delle controindicazioni e degli effetti non desiderati.

Infatti, non è consigliabile bere troppi caffè per godere delle sue proprietà lassative, sia perché si va incontro a problemi più seri rispetto a quelli che si vogliono eliminare, sia perché, come spiegato in precedenza, il corpo tende ad assuefarsi a queste molecole, rendendo il mezzo utilizzato inutile allo scopo. 

Quando l'organismo si abitua alla presenza di una determinata sostanza, infatti, è portato ad annientarne gli effetti creando una sorta di difesa. Il caffè, quindi, non dev'essere impiegato come rimedio per la stitichezza ma per lo più come supporto per la regolarizzazione dell'attività intestinale.

Inoltre, si sconsiglia il consumo abituale di caffè in caso di acidità di stomaco, perché questo problema potrebbe essere accentuato dagli acidi del caffè. Insomma per concludere, se dovete prendere il caffè per andare al bagno, fate attenzione all'abuso. Potreste infatti trovarvi nelle situazioni di non avere nessun effetto, o peggio, di peggiorare la situazione.

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